venerdì 14 gennaio 2011

La distorsione geopolitica e i corsi ed i ricorsi capitalistici


 
di Eugenio Orso

Sembra che si stia arrivando “alla frutta”, ed anche oltre, al caffè e al conto, in certi ambienti teorici in cui si dichiara di analizzare le dinamiche capitalistiche in modo rigorosamente scientifico, senza nulla concedere a quisquilie quali la socialità, la complessità antropologica, l’etica e la giustizia distributiva, la difesa dell’ambiente naturale, e chi più ne ha più ne metta, fino ad arrivare all’umanesimo o ancora oltre, alla stessa ricerca di un senso da dare vita, che consentisse di uscire dalle “gabbie d’acciaio “ in cui il modo di produzione dominante tende a rinchiuderci.

L’uomo, in queste analisi, non conta assolutamente niente, è come se in queste vicende avesse una parte esclusivamente nella veste di “agente strategico capitalistico” o di “funzionario del capitale”, diventando un puro ruolo.

Ciò comporta, quindi, l’esclusione di gran parte dell’umanità dalle analisi stesse, analisi che pur dovrebbero riguardare le società umane e la storia universale, non trattandosi certo di osservazioni naturalistiche, come quelle dell’ornitologo che studia le abitudini dei volatili, o di studi scientifici relativi alle particelle di Planck in fisica subatomica.

Segue:  http://www.comunismoecomunita.org/?p=2020

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