mercoledì 29 settembre 2010

Area Programmatica “La CGIL che vogliamo”: il futuro Movimento Anticapitalista italiano? 



di Eugenio Orso 

Venerdì 24 settembre ho partecipato alla costituzione dell’Area Programmatica “La CGIL che vogliamo” in provincia di Trieste, città in cui lavoro e in cui risulto uno dei tanti tesserati Fiom. L’incontro fondativo dell’Area è avvenuto di pomeriggio, nella Casa del Popolo [ebbene sì, le Case del Popolo esistono ancora, pur non essendo esattamente quelle dei tempi “arcadico‐guareschiani” di Peppone e Don Camillo] in quel di Borgo San Sergio alla periferia di Trieste. Le componenti sindacali presenti in loco, con prevalenza di membri dei direttivi, erano quelle solite dei metalmeccanici Fiom, della Funzione Pubblica e dei bancari all’interno della CGIL – coloro che hanno sostenuto la mozione congressuale numero due, per intenderci, in contrapposto alla CGIL burocratico‐formale e “attendista” di Guglielmo Epifani – ma l’incontro era aperto a tutti i lavoratori interessati, senza preclusioni di sorta, così come dovrebbe essere quando si cerca di “riattivare” in situazioni sociali difficili l’efficacia dell’azione sindacale, e di estendere la base del consenso a tutta l’area del lavoro dipendente, intellettuale e materiale, impiegatizio e operaio, pubblico e privato, sfruttato e ri‐plebeizzato da questo capitalismo con l’evidente complicità della politica “ufficiale” e del sindacalismo giallo.

Continua qui:  http://www.comunismoecomunita.org/?p=1621

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