Quando ad agitarsi sono i dominanti
di Maurizio Neri
Quello che stiamo assistendo in questi giorni ha del paradossale: ad agitarsi sono i dominanti e a tacere sono i dominati. Il governo, in assenza di una opposizione, se la crea a tavolino.
Questo ad un primo sguardo. Se scendiamo più a fondo nell’analisi, constatiamo che questa esplosione di tensioni tra dominanti non è in sé una malattia, ma il sintomo di un male più grave: la struttura di potere è nella sua fase più acuta di trasformazione.
Questa trasformazione ha cause endogene e cause esogene.
Fu in base allo studio di queste crisi strutturali che Marx definì la nozione di “borghesia>, come concetto storico-descrittivo riferito a un settore specifico delle classi dominanti sorte in competizione con gli strati tradizionali, e che aveva assunto l’egemonia sull’antica nobiltà in società configurate come formazioni sociali capitaliste autonome.
Noi ci troviamo, in questa fase, a dover ripensare tutto il sistema di potere che, evidentemente, non riesce più a mantenersi con le attuali strutture pesanti e ingombranti: immense clientele civili, militari, ed ecclesiastiche.
Una nuova classe di dominanti si sta facendo avanti a colpi di accetta. Altro che il picconatore!
Al contrario della borghesia di cui parla Marx, questa struttura di potere ha avuto la funzione di una rete costrittiva, che alle conseguenze prodotte dallo sfruttamento di classe, esercitato dal padronato nazionale e straniero, univa un’altra forma complementare di appropriazione: quella patriziale-burocratica. Noi ci troviamo in questa condizione.
Il fatto che lo scontro tra capitale e lavoro non è più possibile dipende proprio dalla nuova formazione dominante e dall’arretratezza dei vecchi dominanti che cercano di frenare il nuovo corso. Nuovo corso che è impossibile arginare perché ha contaminato tutti gli aspetti della nostra vita. Qui non si tratta di una struttura che ha cambiato il suo modo di pensarsi, ma tutte le strutture che formano una società hanno subito questa evoluzione.
Il nostro Stato è stato per troppi anni un sorvegliato speciale e, proprio grazie a questa sua posizione di sudditanza, ha fatto sì che le classi dirigenti si trasformassero in un’élite straniera sovrapposta alla società nazionale, governando lo Stato come una grande società patrimoniale destinata ad essere sfruttata.
E’ probabile che in questa fase, le vecchie elite che saranno sostituite dalle nuove, chiederanno l’appoggio delle classi dominate che per anni hanno sfruttato e disprezzato. E’ probabile che si faranno paladini delle masse. Per molti versi questi cambi di rotta repentini si stanno già manifestando.
Se a guidarci saranno i Marchionne di destra, con all’opposizione un Montezemolo, tutto dipende da noi, e proprio per questo non c’è da stare allegri.
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