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martedì 26 ottobre 2010

Dalla crisi del marxismo al marxismo della crisi 
 


della Redazione



Venerdì 22 Ottobre, nella sala del sindacato Failea-Falcev, il laboratorio Comunismo e Comunità ha dato spazio ad una lezione del compagno logico-matematico nonché studioso di economia marxiana Piero Pagliani. Si è trattato di un’interessante sintesi di suoi recenti studi sull’economia capitalistica basati sulla rielaborazione, influenzata in diversi punti dalla critica di Costanzo Preve, di lavori che oltre a quelli di Marx vanno dalle analisi sui cicli sistemici di accumulazione e sulle diverse forme di imperialismo di Giovanni Arrighi, con cui Pagliani aveva militato a Milano negli anni Settanta e al quale riconosce il proprio fondamentale debito intellettuale, fino a David Harvey passando per gli studi di Karl Polanyi, di Marcello De Cecco e per quelli di Michael Hudson. Una rielaborazione che confluirà ben presto in un libro (il terzo di carattere politico, dopo “Alla conquista del cuore della Terra”, Punto Rosso 2003 e “Naxalbari-India. La rivolta nella futura terza potenza mondiale”, Mimesis, 2007) .

Segue: http://www.comunismoecomunita.org/?p=1778

venerdì 22 ottobre 2010

Dopo il neoliberismo. 

Il nuovo ruolo del Sud 

del mondo

 

di Giovanni Arrighi e Lu Zhang

 

[Un'anticipazione dal cap. 5 di Capitalismo e (dis)ordine mondiale, raccolta degli scritti di Giovanni Arrighi a cura di Giorgio Cesarale e Mario Pianta, in uscita presso Manifestolibri]

Questo capitolo analizza quel che si può chiamare la “strana morte” del Washington consensus, con particolare riferimento al rafforzamento economico della Cina e a un cambiamento fondamentale nelle relazioni tra il Nord e il Sud del mondo1. Ciò che è “strano” riguardo questa morte è che essa sia avvenuta in un momento in cui le dottrine neoliberiste promosse dal consensus godono di un’autorità apparentemente incontrastata. Proprio per questa ragione, questa morte è stata poco notata, e le sue cause e conseguenze rimangono avvolte in una gran confusione.

Parte della confusione sorge dalla persistente influenza sulla politica mondiale di vari aspetti del defunto consensus. Come notato da Walden Bello, “il neoliberismo [rimane], semplicemente per forza d’inerzia, il modello standard per molti economisti e tecnocrati che... non hanno più fiducia in esso”. Inoltre, nuove dottrine stanno emergendo, principalmente nel Nord del mondo, che tentano di rianimare aspetti del vecchio consensus in forme più realistiche ed accettabili2. La nostra analisi non esclude né la residuale influenza del neoliberismo, come modello “standard”, né la possibilità di una sua rinascita in forme nuove. Semplicemente essa evidenzia che la contro-rivoluzione neoliberista dei primi anni Ottanta, della quale il Washington consensus è stato parte essenziale, ha fallito, creando le condizioni per un’inversione delle relazioni di potere tra il Nord e il Sud del mondo che sta già cambiando sia la politica mondiale che la teoria e la pratica dello sviluppo nazionale.

Inizieremo con lo schematizzare le origini e gli obiettivi della svolta, o contro-rivoluzione, neoliberista del 1979-82 nelle politiche e nell’ideologia statunitense. Dopo aver sottolineato l’impatto della svolta neoliberista nelle relazioni Nord-Sud, focalizzeremo l’attenzione sull’ascesa economica della Cina, quale sua conseguenza imprevista più importante, profondamente radicata nelle tradizioni cinesi, compresa quella rivoluzionaria dell’era di Mao. Concluderemo indicando l’impatto dell’ascesa cinese sulle relazioni Nord-Sud, con particolare riferimento al possibile emergere di una nuova alleanza fra i paesi del Sud su fondamenta più solide di quella stabilita a Bandung negli anni Cinquanta, e considerando le sfide e opportunità che l’attuale crisi economica crea per la Cina e altri paesi in via di sviluppo.

Segue: http://www.sinistrainrete.info/globalizzazione/1057-arrighi-e-lu-zhang-dopo-il-neoliberismo-il-nuovo-ruolo-del-sud-del-mondo

mercoledì 20 ottobre 2010

Conferenza teorica “Dalla crisi del marxismo  

al marxismo della crisi”

 
Conferenza sul tema “Dalla crisi del marxismo al marxismo della crisi”

Relatore: Piero Pagliani

Venerdì 22 ottobre 2010, ore 18.00

Nella sede sindacale Failea-Falcev di via di Pietralata, 394
(fermata Pietralata metro B)

Ai partecipanti sarà consegnata una dispensa

Organizza la rivista “Comunismo e Comunità”

Locandina: http://www.comunismoecomunita.org/wp-content/uploads/2010/10/locandina.pdf

venerdì 15 ottobre 2010

Capitalismo e crisi globale, l’attualità del pensiero di Giovanni Arrighi

arrighi3di Giorgio Cesarale - Micromega


Nel dibattito sulla attuale crisi economica globale è diventato ormai quasi senso comune la critica all’incapacità della scienza economica dominante di indicare e interpretare adeguatamente le cause di questa crisi, e in particolare di uno dei suoi fenomeni più abbaglianti, e cioè il processo di finanziarizzazione.
Che legami ha questo processo con ciò che, peraltro impropriamente, si chiama “economia reale”? Che nesso vi è fra questo processo e la vorticosa espansione economica di intere regioni del pianeta (il Sud-est asiatico delle quattro “tigri”, della Cina, del Vietnam ecc.)? Quale ruolo giocano in esso gli Stati, da quelli in ascesa a quelli in più evidente difficoltà? Sono domande cruciali, che obbligano a fornire una risposta alta e convincente. D’altro canto, per rispondere a queste domande è necessario collocare l’attuale crisi e la turbolenza globale che l'accompagna entro un orizzonte storico e geografico più largo. Uno “sguardo corto” sulla crisi è precisamente ciò che può impedire di comprenderla in tutta la sua complessità. E tuttavia è proprio da questo “sguardo corto” che la maggior parte degli osservatori e degli studiosi appare caratterizzata. Le eccezioni sono rare: tra queste c’è Giovanni Arrighi (1937-2009), una delle figure più rilevanti, insieme ad Andre Gunder Frank, Immanuel Wallerstein e Terence Hopkins, dell’approccio “sistemico” allo studio della storia e della struttura del capitalismo globale, dei movimenti sociali anticapitalistici, delle disuguaglianze mondiali di reddito e dei processi di modernizzazione. Nel discorso di Arrighi l’attuale crisi e l’inarrestabile processo di finanziarizzazione che le si collega sono interpretati alla luce dell’intera traiettoria di sviluppo del capitalismo mondiale, dalle città-Stato italiane rinascimentali all’ascesa degli Stati uniti alla guida del sistema economico internazionale. In questa prospettiva, il processo di finanziarizzazione che segna la nostra epoca deve essere inteso sia come sintomo della decadenza dello Stato attualmente egemone a livello internazionale, gli Stati uniti, sia come condizione della riapertura, in un diverso contesto geografico, di un nuovo ciclo di espansione economica “materiale” (industriale e commerciale).
L’eccezionalità della figura di Arrighi, il quale, e non solo ai nostri occhi, appare come uno dei massimi studiosi dell’economia-mondo capitalistica della seconda metà del Novecento, ci fa ritenere che siano ormai giunti i tempi per avviare una riflessione a tutto tondo sulla sua opera. È un compito, questo, di cui anche altrove si è espressa l’importanza, e di cui urge preparare le condizioni di realizzazione. È anche a tale scopo che è stata concepita la presente iniziativa editoriale: essa infatti contiene materiali – dall’intervista autobiografica concessa quasi in punto di morte a David Harvey (uno dei più insigni teorici marxisti contemporanei, autore de La crisi della modernità e Breve storia del neoliberismo) ad alcuni dei più importanti, e ancora inediti in italiano, saggi di teoria sociale e di interpretazione storica scritti da Arrighi – che possono aiutare a ricostruire meglio il suo profilo intellettuale complessivo, il senso della sua operazione teorica.
Su questi scritti e sulle ragioni che ci hanno condotto a proporne la traduzione in italiano diremo qualcosa al termine dell’introduzione. In via preliminare, tuttavia, vorremmo provare a offrire al lettore il nostro punto di vista sia sull’itinerario intellettuale percorso da Arrighi sia sul significato della sua opera.

http://www.cometa-online.it/index.php?option=com_content&view=article&id=986%3Acapitalismo-e-crisi-globale-lattualita-del-pensiero-di-giovanni-arrighi&catid=36%3Aetica&Itemid=50