Impero, imperialismo, stati-nazione e classi
di Piero Pagliani
«Gli inglesi risero molto quando io aprii il mio speech osservando che il nostro amico Lafargue, ecc…, che ha eliminato le nazionalità, ci ha rivolto il discorso in Francese, vale a dire in una lingua che i nove decimi dell’uditorio non capivano. Accennai inoltre che lui, affatto inconsapevolmente, sembra che voglia intendere sotto il termine negazione delle nazionalità il loro assorbimento nella nazione modello francese.»
Lettera di Marx a Engels, 20 giugno 1866
1. A partire dal collasso dell’Unione Sovietica abbiamo assistito impotenti a una serie impressionante di violenze planetarie da parte degli Stati Uniti con il seguito, spesso, dei suoi alleati: l’aggressione premeditata alla Serbia, l’invasione dell’Iraq, l’invasione dell’Afghanistan. E possiamo già assistere ad atti di guerra, magari su “invito” dei cosiddetti “legittimi governanti”, come i bombardamenti sul Pakistan, le manovre nello Yemen e tra poco in Somalia come promesso da Barack Obama dopo l’attentato farsa del volo Amsterdam-Detroit (basta aprire un atlante e si capisce immediatamente perché gli USA sono così interessati a questi due Paesi: controllano il Golfo di Aden, transito marittimo fondamentale, specialmente per le rotte petrolifere).
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